come al solito tutto finisce in gloria: sotto
il tendone si allestiscono i tavoli e si conclude il corso di cucina, tutti
insieme a gustare la focaccia al formaggio con finale di ciliegie.
In cucina serpeggia un po’ di malinconia per la fine degli
incontri; nonostante il lavoro di preparazione e poi di pulizia degli
strumenti di lavoro e del locale, le volontarie si rammaricano che siano
finiti e si dichiarano disponibili a ricominciare.
Da parte del pubblico una forte richiesta di organizzazione di
nuovi corsi, a breve scadenza e soprattutto tanti nuovi amici per LA
TORRE.
Gli organizzatori, che si sono dati da fare per la riuscita
dell’iniziativa, sono soddisfatti per la grande adesione e ancora di più
per l’affiatamento che si è creato tra i partecipanti.
Si conclude il “reportage”
con la ricetta della focaccia al formaggio:
Impasto base:
1 chilo di farina 00
10 grammi di sale
120 grammi d’olio
mezzo litro di acqua
Il formaggio:
2 chili di stracchino
La sequenza delle operazioni:
Impastare gli ingredienti e lasciar riposare per almeno 30
minuti.
Ungere la teglia e cospargerla di farina di mais.
Stendere la pasta con il
matterello e allargarla il più possibile, quindi posarla sul tegame,
mettere lo stracchino a pezzi, stendere sopra l’altro strato di pasta,
pizzicare per fare dei buchi, passare il matterello sul bordo della teglia
per togliere la pasta in eccesso, schiacciare la superficie della focaccia
con il palmo della mano e ungerla con olio.
Infornare a 230/240°
(preriscaldato nella posizione ventilato e poi statico al momento di
infornare) per sei/otto minuti.
Un po’ di storia
della focaccia al formaggio
(da
Internet)
Si narra che questo
prodotto esistesse già all’epoca della terza crociata:
« Era la
Pentecoste di rose dell’anno 1189… la cappella dell’Abbazia di San
Fruttuoso accoglieva i crociati liguri per un solenne Te Deum prima della
partenza della flotta per la Terra Santa… Sulle bianche tovaglie di lino
ricamate facevano bella vista i piatti di peltro e di rame, zuppiere di
ceramica e di coccio colme di ogni bendidio: pagnotte di farro ed orzo
impastate con miele, fichi secchi e zibibbo, carpione di pesce, agliata,
olive e una focaccia di semola e di giuncata appena rappresa (la focaccia
col formaggio)… »
Si narra inoltre che in tempi
lontanissimi la popolazione recchese si rifugiasse nell’immediato
entroterra per sfuggire alle incursioni dei saraceni. Grazie alla
possibilità di disporre di olio, formaggetta e farina, cuocendo la pasta
ripiena di formaggio su una pietra d’ardesia, venne “inventato” quel
prodotto gastronomico che oggi conosciamo come “Focaccia
col Formaggio”.
Alla fine dell’800 aprirono a
Recco le prime trattorie con cucina; a quei tempi la “Focaccia
col Formaggio” veniva proposta nel periodo di celebrazione dei morti. La
tradizione della focaccia continuò nel tempo, ma solo agli inizi del
Novecento venne proposta ai visitatori di Recco e non solo nel giorno dei
morti.
« La nonna Emanuela aveva dal 1886 l’osteria in località San
Rocco. Uscendo dall'attuale autostrada basta voltare a sinistra, ed è
subito lì. Durante la prima guerra mondiale c'è stata, ad un certo punto,
la disfatta di Caporetto (ottobre 1917). Molti sono stati i caduti e c'era
bisogno di non perdersi d'animo e riprendere la difesa della nazione. Di
qui la necessità di una ulteriore chiamata alle armi, cosicché la locanda
di San Rocco rimase sguarnita di forza lavoro. Erano, economicamente, tempi
molto duri. La nonna Emanuela da sempre aveva preparato le frittelle con la
formaggetta non stagionata, cotte con grande abbondanza d'olio, ma ora
questo era un bene troppo costoso. La fantasia venne in aiuto: al posto di
friggere, provò a mettere tutto nel forno! Ecco la focaccia col formaggio!
... Il locale chiudeva verso le 20, ma la nonna Manuela diceva a tutti: se
dopo il ballo vi viene fame, suonatemi pure, sono di solito a riposare, ma
scenderò volentieri per preparare la focaccia col formaggio! ... Il nuovo
ristorante non poteva che chiamarsi "Manuelina" ed avere come
piatto forte la focaccia di Recco! »
( fonte:
Gianni Carbone )
Negli anni ‘50 arrivarono
infatti i primi turisti e si comprese che il futuro di Recco sarebbe stato
basato su questo settore, quello che oggi viene ormai chiamato “Turismo
di gola”. Nei “favolosi anni ‘60” i
ristoranti e le trattorie di Recco diventarono una meta per tutti coloro
che amavano la notte: numerosi gli artisti che per il loro dopo teatro si
davano appuntamento a Recco dove, con la focaccia col formaggio, si
trattenevano sino a notte fonda. Sempre in quegli anni, con i successi
sportivi della Pro Recco Pallanuoto nasceva la prima festa della
Focaccia col Formaggio: per la prima, il 26 giugno 1960, lavorarono insieme
ristoratori e fornai dell’intera città.
Nel frattempo venne costruita
l’autostrada Genova-Livorno, e Recco, grazie all’apertura del casello
autostradale, vide un incremento notevole dell’afflusso turistico. Gli anni
del boom economico accompagnarono il successo della gastronomia e della
ristorazione recchese che attirava, come ancor oggi attira, personaggi del
mondo dello spettacolo, politico e giornalistico. Nel 1976 nacquero le famose
Serate Gastronomiche che avevano come scopo quello di far conoscere la
cucina tipica ligure, le specialità recchesi ed in particolar modo la
focaccia col formaggio.
Fu tale il successo che Recco
divenne la “capitale gastronomica della Liguria” e nel 1983 la “Focaccia
col Formaggio” uscì dai confini cittadini e raggiunse Germering in
Germania. Di successo in successo, grazie alla sempre più stretta
collaborazione tra i ristoratori, che promuovono le “Serate gastronomiche
Recchesi”, nacque il 23 maggio 1985 il Consorzio Recco Gastronomica. Il
Consorzio oggi partecipa a moltissime manifestazioni di carattere
internazionale e nazionale.
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