LA CAPONATA (a cura di Anna Bucalo)

 

Mercoledì 29 maggio 2013 – terza lezione del corso:

la caponata ...

 

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il maestro Anna Bucalo con piglio deciso fa ordine sui fornelli ...

 

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inizia la spiegazione della ricetta ...

 

 

si preparano gli ingredienti, a tocchetti, nella terrina ...

 

 

... iniziano le prime fritture ...

 

 

naturalmente cipolla in abbondanza, a fettine sottilissime ...

 

 

si fanno andare i peperoni e ... attenzione che non si attacchino ...

 

 

l'ingrediente sovrano ... la melanzana ...

 

 

e il pomodoro ... alla fine deve essere una salsa densa, omogenea ...

 

 

olive e capperi vanno aggiunti quasi a fine cottura ...

 

 

il basilico va sempre crudo, fresco ...

 

 

ecco il piatto ormai pronto, un tripudio di colori ...

 

 

LA CAPONATA

 

Questa pietanza, attualmente presentata come contorno o antipasto, originariamente era un piatto unico a base di pesce (il pesce capone per l’appunto) spesso presente sulle tavole dei ricchi. Si narra che il popolo sostituì il pesce con le più economiche melanzane, friggendole per fornire la giusta energia ai pescatori e ai contadini.

 

Esistono moltissime varianti della caponata: nella ricetta della Caponata di melanzane, sicuramente la più famosa fra le tante, queste ultime sono l’elemento principale, e la variante più diffusa prevede l’aggiunta di peperoni per arricchirne il sapore.

 

La caponata rappresenta quasi un inno alle melanzane, introdotte in Sicilia dai saraceni, che le chiamavano “badindgian”, e divenute uno degli elementi più rappresentativi della cucina tipica siciliana. Anche il gusto agrodolce fu introdotto in cucina dai saraceni ...

 

 

LA RICETTA ... è approssimativa, come al solito si fa ad occhio

 

4 melenzane

4 peperoni

500 gr sugo di pomodoro

foglie di basilico

2 manciate capperi

250 gr olive verdi

500 gr sedano

2 grosse cipolle

 

ogni verdura va fritta da sola, tranne le cipolle cui si aggiungono quasi a fine cottura olive tagliate e capperi; alla fine in una casseruola si mescola tutto insieme con 1/2 bicchiere di aceto e (chi vuole anche un cucchiaino di zucchero) e si lascia sul fuoco a sfumare

 

Meglio mangiarla fredda ed è ottima anche il giorno dopo