Il termine Apocrifo deriva dal Greco e significa
“Nascosto”, termine che non aiuta più di tanto la comprensione.
Il termine che a volte viene alternativamente
usato è Pseudo-epigrafo, sempre dal Greco, significa “Scritto sotto
falso nome”.
Anche questo non aiuta e spesso confonde le
idee. Anche il termine Pseudonimo non è utile. Ci si deve accontentare
di “Apocrifo”.
Nel seguito per “Apocrifi Cristiani” si intendono
tutti quegli scritti, dello stesso tipo di quelli entrati nel Canone Neotestamentario,
che non sono entrati nel Canone stesso.
Esistono Vangeli Apocrifi, Atti Apocrifi, Apocalissi
Apocrife, Lettere Apocrife.
.
Grande Chiesa ed Eresie |
Cosa si intende per Grande Chiesa?
Grande è qui sinonimo di proto-ortodosso
ovvero precursore della retta (orto) opinione (doxa).
È quel filo che lega Gesù, gli
Apostoli, le Chiese fondate dagli Apostoli, i primi Padri e su su ...
i secondi Padri e su su ... nei secoli fino al IV che è il secolo
di Costantino, Ambrogio, Dàmaso, Teodosio ... Agostino.
Nel IV secolo la Chiesa è Grande e Ortodossa.
Il termine Eresia significa “Scelta” (dal Greco).
Si può anche usare il termine Visione Alternativa.
Le visioni alternative del Cristianesimo del
II secolo vanno verso visioni eretiche così come la proto-ortodossia
evolve verso l’ortodossia. Esistono pertanto apocrifi ortodossi e apocrifi
eretici a seconda dei contenuti.
Esistono poi scritti pseudo-epigrafi e no,
anche se quasi tutti gli apocrifi cristiani sono tali. Ora possiamo rivedere
in senso utile il termine Apocrifo: Scritto nel tempo divenuto nascosto
perchè non canonico.
Tutti gli scritti fondamentali del Canone Neotestamentario
sono del I secolo (Lettere Paoline autentiche 10, Vangeli 4, Atti 1, Apocalisse
1).
Diversamente, tutti gli Apocrifi Cristiani
sono più tardi, ovvero del II e III secolo.
La predicazione di Gesù e dei suoi Apostoli
e Discepoli è caduta sul mondo antico come la semente del seminatore
è caduta sulla terra.
Così come la terra della parabola era
variegata così il mondo antico era culturalmente variegato.
Oltre al Cristianesimo Ortodosso sono nate
visioni alternative che hanno portato a Cristianesimi Eterodossi ormai
perduti.
Questi Cristianesimi Alternativi hanno necessitato
di tempo per svilupparsi mentre il Cristianesimo Proto-ortodosso è
stato immediato.
Ecco le ragioni dei differenti tempi di sviluppo
dei relativi scritti.
Uno scritto apocrifo è sempre collegato
con un particolare gruppo e, viceversa, i gruppi alternativi avevano ciascuno
dei propri scritti.
Nel tempo i gruppi sono evoluti verso la ortodossia
o verso la eresia ed i loro scritti sono diventati apocrifi ortodossi o
apocrifi eretici.
Nel prosieguo verranno presentati tre Gruppi
Eterodossi o Eretici se si preferisce:
1) Gli Ebioniti,
2) I Marcioniti,
3) Gli Gnostici.
si vedranno poi tre Scritti Apocrifi:
a) Il Vangelo di Pietro,
b) Il Vangelo di Tommaso,
c) L’Apocalisse di Pietro (tutti pseudo-epigrafi).
Come sono giunti a noi gli scritti che chiamiamo
Apocrifi Cristiani? Quelli ortodossi ci sono pervenuti tramite ricopiature
medievali, quelli eretici solo perché citati in parte o in toto
nelle opere dei Padri della Chiesa che intendevano combatterli..
Gli Apocrifi Cristiani sono moltissimi, di
essi solo pochi si sono conservati perchè ricopiati o citati in
altre opere.
La stragrande maggioranza è andata perduta.
Di molti si conosce soltanto il Titolo.
Con l’avvento dell’Archeologia sono capitate
alcune (poche) scoperte fortunate. Scritti perduti sono stati ritrovati
per casi fortuiti.
I Vangeli di Pietro e di Tommaso sopracitati
sono i due esempi migliori.
Il
"Perno" della Discordia |
Il vero “perno” della discordia risiede nella
Natura Umana e Divina di Gesù.
Attorno a questo “perno” ruotano tutti i gruppi:
il gruppo proto-ortodosso ed i gruppi alternativi.
Per i Cristiani Proto-ortodossi Gesù
è contemporaneamente e misteriosamente sia completamente Umano sia
completamente Divino.
Per alcuni Cristiani Alternativi Gesù
è sostanzialmente solo Umano.
Per altri Cristiani Alternativi Gesù
e sostanzialmente solo Divino.
Ad esempio: per gli Ebioniti Gesù è
solo umano, per i Marcioniti Gesù è solo divino, per gli
Gnostici altrettanto.
Con lo scorrere del tempo si sono create delle
specifiche parole per definire i gruppi e le rispettive eresie.
Parole complesse che necessitano di qualche
chiarimento specifico: Adozionismo, Docetismo,
Separazionismo.
L'Adozionismo
e il Docetismo |
Gesù è l’uomo “Giusto” per antonomasia
e viene “Adottato” da Dio al momento del battesimo di Giovanni al Giordano.
Dio lo guida nella sua predicazione e per premiarlo
del suo totale “Sacrificio” lo fa “Risorgere”.
Al Giordano la voce di Dio così si esprime:
“Questo è il mio Figlio diletto in cui mi sono compiaciuto” (Marco).
Questo è il momento chiave e la dichiarazione
di Adozione. Gli Ebioniti erano Adozionisti.
_________________
Il termine deriva dal verbo Greco “dokeo” che
significa sembrare, apparire ...
I Docetisti pensavano che Gesù fosse
solo Divino e che avesse un corpo che non era umano, ma che Umano sembrava
ed appariva.
Una illusione! Anche la sua passione e morte
è stata una illusione.
Cristo-Gesù in quanto divino non
poteva morire. Chi è morto sulla croce era un suo “sostituto” umano.
Alcuni pensavano ad una sostituzione con il Cireneo al momento del passaggio
della croce. I Marcioniti erano Docetisti.
I Separazionisti pensavano che Gesù
e Cristo fossero due entità distinte e separate.
Gesù totalmente Umano e Cristo totalmente
Divino.
Si nota subito come questa “eresia” sia tarda.
Per passare da Gesù figlio di Giuseppe
a Gesù il Cristo e a Gesù Cristo per arrivare a Gesù
e Cristo sono dovuti passare anni.
Il Cristo Divino sarebbe sceso dal cielo in
forma di Colomba al Battesimo di Gesù e sarebbe entrato in lui.
La predicazione ed i miracoli sarebbero opera
del Cristo-Gesù.
Invece la passione e morte sarebbe del solo
uomo Gesù essendo il Cristo dipartito da lui prima della morte.
Gesù dalla croce grida: “Mio Dio, mio
Dio, perchè mi hai abbandonato?” (Marco). Alcuni Gnostici erano
Separazionisti.
Il nome di questa setta (setta nel senso di
“parte”, termine non dispregiativo) deriva da Ebyon che in Ebraico vuole
dire povero. Erano dei Giudei rispettosi del Tempio e della Torà
diventati Cristiani per la predicazione di Gesù. Erano però
anche Giudei devoti che non volevano abbandonare l’Ebraismo e le sue leggi
(circoncisione, purezza rituale, etc. ...) e volevano vivere da poveri
il Vangelo di Gesù. Queste comunità Giudeo-Cristiane vedevano
nell’ebreo Gesù il Giusto mandato da Dio per la messianica salvezza.
Erano Adozionisti che ebbero un certo seguito soprattutto in Palestina
e nella parte orientale dell’impero. Dopo le rivolte ebraiche contro Roma
del 70 e del 134 queste comunità tesero verso un pauperismo eretico
e scomparvero entro la metà del II secolo.
Quando Paolo visita la Chiesa di Gerusalemme
incontra quelle che lui definisce le Colonne: Pietro, Giovanni e Giacomo.
Pietro andrà a Roma, Giovanni a Efeso e a Gerusalemme rimane Giacomo.
Sappiamo che a Giacomo la Colonna succede Giacomo il Giusto, entrambi uccisi
dal potere locale di Gerusalemme. La Chiesa di Gerusalemme è chiaramente
Giudeo-Cristiana. Sono gli Ebioniti i successori Eterodossi della Chiesa
gerosolimitana e della Palestina? Non sappiamo!
Quali sono i testi apocrifi usati dagli Ebioniti?
Del Vangelo dei Nazareni conosciamo solo il titolo. Del Vangelo degli Ebioniti
conosciamo qualche citazione di Epifanio di Cipro. Potrebbero aver utilizzato
anche una versione aramaica, ridotta e diversa del Vangelo di Matteo; sicuramente
senza i primi capitoli dove si parla della nascita verginale di Gesù.
Il nome di questa setta deriva dal suo fondatore:
Marcione, Teologo del II secolo.
Marcione, ricco imprenditore ed armatore, nasce
e cresce a Sinope nel Ponto sul Mar Nero. Lascia o viene allontanato dalla
chiesa di Sinope e nel 140 circa è a Roma dove elargisce 200.000
sesterzi alla chiesa di quella città (cifra enorme). In realtà
Marcione fonda una propria chiesa che alla base ha i seguenti contenuti:
a) Esistono due Dei, il Dio degli ebrei giusto,
collerico, vendicativo (negativo) ed il Dio di Gesù buono, amorevole,
misericordioso,
salvifico (positivo) che
ha mandato Gesù (solo Dio e niente uomo) per la nostra salvezza.
b) Tutto il Primo Testamento del Dio degli
ebrei è da scartare ed è negativo.
c) Chi ha capito meglio il Dio di Gesù
è Paolo. Anzi Gesù appare a Paolo perché i suoi discepoli
galilaici non avevano capito nulla.
d) Gli scritti canonici di Marcione sono:
10 Lettere di Paolo (tutte meno Eb e le tre pastorali) ed il Vangelo solo
di Luca decurtato di
tutti i riferimenti al
Primo Testamento. Luca, compagno di Paolo, tagliato con le forbici da Marcione
stesso.
Un canone di solo 11 Libri. Rilevante notare
l’assenza delle tre pastorali dal canone di Marcione. Non le conosceva
perché più tarde? Le conosceva e sapeva che di Paolo non
erano?
La Grande Chiesa reagisce a Marcione, gli restituisce
il denaro e lo allontana. Marcione e la sua chiesa sopravvivranno fino
al IV-V secolo solo nella parte orientale dell’Impero.
In Greco Gnosi significa “Conoscenza”. Gli
Gnostici sono i Cristiani che“sanno”.
I gruppi gnostici sono una vera e propria Galassia.
È impossibile descriverli tutti. Nel seguito gli elementi più
comuni ai vari Gruppi.
a) I gruppi gnostici sono tutti o Docetisti
o Separazionisti. Chi porta la gnosi è il Cristo-Gesù Divino.
b) La Creazione in cui viviamo non è
affatto buona, ma è il risultato di una catastrofe cosmica realizzata
da una divinità inferiore e
ignorante che ha pensato
di essere Dio Onnipotente. Questo creatore viene chiamato Demiurgo (lett.
Lavoratore Pubblico).
c) Gli gnostici sono caratterizzati da un
“radicale” dualismo. Il mondo materiale è malvagio e il mondo dello
spirito è buono. Il corpo è
negativo e l’anima spirituale
è positiva ed è essa che attende l’illuminazione, scintilla
Divina, che porta la Conoscenza (Gnosi) e,
quindi, la Salvezza dal
mondo materiale che imprigiona il nostro corpo.
Esistono tre tipi di uomini:
i) Pure e semplici creature del
demiurgo, non hanno spirito dentro e la loro intera esistenza sarà
annichilita;
ii) Hanno un’anima dentro di sé,
ma non una scintilla di spirito divino, sono i cristiani “normali” che
si salvano con la fede e le opere
buone;
iii) Hanno in sé una scintilla del
divino, sono gli gnostici, coloro che “sanno”, torneranno al regno divino
da cui sono giunti e vivranno
eternamente nella
presenza di Dio come parte del Pleroma..
Del Vangelo di Pietro si conosceva solo il
titolo perchè citato da Eusebio di Cesarea.
Durante uno scavo archeologico presso la città
di Akhmim nell’Alto Egitto nel 1886-87 una squadra francese scopre la tomba
di un monaco. Il corpo del monaco era stato sepolto con un libro manoscritto
databile VII o VIII secolo.
Il manoscritto di 66 pagine contiene un cospicuo
frammento del Vangelo di Pietro ed una copia frammentaria dell’Apocalisse
di Pietro (cfr seguito) oltre ad altri testi. Il frammento del Vangelo
include processo, passione, morte e resurrezione di Gesù.
È l’unico Vangelo che descrive la Resurrezione
nei dettagli. Gli studiosi datano il Vangelo di Pietro nel primo quarto
del II secolo. È uno degli apocrifi più antichi. Pur essendo
scritto in prima persona da Pietro detto Vangelo è sicuramente pseudo-epigrafo.
Il contenuto è caratterizzato da una
prospettiva fortemente antiebraica ed alcuni brani rivelano una cristologia
docetistica:
– ... ma io Simon Pietro e Andrea mio fratello
prendemmo le nostre reti e andammo ...
– ... ma nessuno dei Giudei si lavò
le mani, né Erode o qualcuno dei suoi giudici ...
– ... allora re Erode ... disse loro: “Fate
tutto ciò che ho ordinato di fargli” ...
– ... stava in silenzio, come se non provasse
dolore ...
– ... “O mio potere, o mio potere, mi hai
abbandonato!” (Marco) ...
La
Resurrezione nel Vangelo di Pietro |
Viene, alla fine del manoscritto, quello che
è il brano più interessante della narrazione, un resoconto
concreto della resurrezione di Gesù e della sua ascesa dalla tomba,
che non si trova in nessun altro Vangelo.
Da Gerusalemme e dalla regione circostante
è giunta una folla di persone per vedere la tomba; durante la notte,
odono un grande rumore e vedono il cielo aprirsi: due uomini scendono in
un grande splendore. La pietra di fronte alla tomba rotola via da sola
e i due uomini entrano. I soldati che montano di guardia svegliano il centurione,
che esce per guardare l’incredibile spettacolo. Dalla tomba escono ora
tre uomini: due di loro toccano il cielo con la testa e sostengono il terzo,
che con la testa arriva al di là del cielo. Dietro di loro si erge
una croce. Poi si sente una voce dal cielo: “Avete predicato a coloro che
dormono?”. La croce risponde: “Si”.
I soldati corrono da Pilato e gli narrano quanto
è accaduto. I Capi ebrei lo pregano di tenere segreta la vicenda
per paura di essere lapidati quando il popolo ebreo capirà che cosa
hanno fatto mettendo Gesù a morte. Pilato ordina ai soldati di non
parlare, ma prima ricorda ai capi ebrei che la crocifissione di Gesù
è stata colpa loro, non sua.
All’alba del giorno dopo, non sapendo che cosa
è successo, Maria Maddalena va con le altre donne alla tomba per
dare una sepoltura più degna al corpo di Gesù, ma la tomba
è vuota, se non per un messaggero celeste che dice loro che
il Signore è resuscitato ed è andato via.
Questa scoperta fatta a Nag Hammadi in Egitto
è sicuramente la più importante scoperta archeologica di
testi cristiani di tutti i tempi. Paragonabile alla scoperta di Qumran.
Del Vangelo di Tommaso si conosceva solo il
titolo perchè citato dai Padri della Chiesa. La scoperta avviene
nel 1945 ad opera di beduini che scavano per trovare un fertilizzante.
Incontrano uno scheletro umano e vicino un grande orcio di terracotta tappato
da una ciotola sigillata con bitume. Non lontano vi è il monastero
di San Pacomio del IV secolo. Il contenuto sono libri scritti in copto
antico per un totale di 46 documenti: una libreria! I libri sono del IV
secolo perchè nella rilegatura vengono trovate ricevute datate 341-348.
Il tutto rischia di essere perduto se no fosse per l’intervento di una
squadra dell’UNESCO.
Uno dei 46 documenti è una copia integrale
del Vangelo di Tommaso scritta in Copto Antico che però risulta
essere una traduzione dal Greco. Gli studiosi datano il Vangelo di Tommaso
nella prima metà del II secolo. Il Vangelo consiste in una raccolta
di 121 detti (numerati) di Gesù, alcuni forse autentici, altri di
ispirazione gnostica. Pur essendo scritto in prima persona da Didimo Giuda
Tommaso (autodefinito fratello gemello di Gesù) detto Vangelo è
sicuramente pseudo-epigrafo.
Detto 1: Questi
sono i detti segreti pronunciati da Gesù in vita e che Didimo Giuda
Tommaso ha scritto. Egli ha detto “Chiunque trova l’interpretazione di
questi detti non conoscerà la morte”.
Tutto l’impianto del Vangelo è chiaramente
gnostico così come gnostici sono anche i restanti 45 documenti ritrovati.
I
detti del Vangelo di Tommaso |
Il Vangelo consiste in 121 detti e, a parte
il paragrafo introduttivo di mano dell’autore, di quasi nient’altro. Qui
non vengono narrate storie su Gesù, come la nascita, il battesimo,
i miracoli, i viaggi, il processo, la morte, la resurrezione.
Più di metà dei detti del Vangelo
di Tommaso sono simili a detti presenti nei Vangeli Neotestamentari (79
su 121). In alcuni casi le somiglianze sono piuttosto nette. In altri casi
i passi iniziano in modo familiare, ma finiscono da tutt’altra parte.
Non esiste una traccia visibile che guidi questa
raccolta: pochi detti sono legati dall’argomento o da parole chiave, e
per lo più la disposizione sembra essere casuale.
Detto 39: Gesù
disse: “Se un cieco guida un altro cieco, entrambi cadranno in un pozzo”.
Detto 2: Gesù
disse: “Colui che cerca continui a cercare finchè non trova; quando
trova, sarà turbato; quando sarà turbato, si meraviglierà
e regnerà sul tutto”.
Detto 41: I
suoi discepoli dissero: “Quando ti rivelerai a noi e quando ti vedremo?”.
Gesù rispose: “Quando vi svestirete senza provare vergogna e prenderete
i vostri vestiti e li metterete sotto ai vostri piedi come bambini e li
calpesterete, allora vedrete il figlio del vivente e non avrete paura”.
Detto 27: Gesù
rispose: “Quando renderete i due uno, e quando renderete il dentro come
il fuori e il fuori come il dentro, e il sopra come il sotto, e quando
renderete il maschio e la femmina la stessa cosa, cosicchè il maschio
non sia maschio né la femmina femmina; e quando porrete un occhio
al posto di un occhio e una mano al posto di una mano e un piede al posto
di un piede e un’immagine al posto di un’immagine, allora entrerete nel
Regno”.
Anche dell’Apocalisse di Pietro si conosceva
solo il titolo. Cosa notevole è che questa Apocalisse è rimasta
sulla soglia del Canone Neotestamentario per moltissimi anni. L’Apocalisse
di Pietro è proto-ortodossa, pur essendo narrata da Pietro in prima
persona è pseudo-epigrafa e gli studiosi la datano nella metà
del II secolo.
Era perduta, ma con la scoperta della tomba
del monaco ad Akhmim è ora ritrovata. Apocalisse in Greco significa
Rivelazione. In questo caso, la rivelazione non è tanto una catastrofe
futura che Dio scaglierà contro questo pianeta, come può
essere l’Apocalisse di Giovanni (unico testo del genere entrato nel NT).
L’Apocalisse di Pietro mostra infatti il destino di coloro che sono morti,
sia di quelli che hanno fatto la volontà di Dio sia di quelli che
gli si sono opposti. È Gesù stesso a condurre Pietro in una
visita guidata alle dimore dei beati e dei dannati, Paradiso e Inferno.
Può essere che le comunità che
usavano il Vangelo di Pietro usassero anche l’Apocalisse di Pietro? Può
essere, ma nulla ce lo conferma.
La narrazione inizia con un dialogo tra Gesù
e i suoi discepoli sul Monte degli Ulivi. L’argomento è la Fine
del Mondo! Verranno falsi Cristi e Profeti: questo segnerà l’inizio
della fine, che Gesù descrive in termini non tanto di disastri terreni
quanto di fato ultraterreno degli individui.
L’idea di Dante non è stata originale:
la Divina Commedia si colloca in una lunga tradizione cristiana medievale
che risale almeno all’Apocalisse di Pietro. Ora ritrovata!
Il
contenuto dell'Apocalisse di Pietro |
Sono in particolare il destino dei dannati
e le loro varie torture eterne che hanno suscitato l’attenzione più
viva su questo testo.
I tormenti sono particolarmente orribili e
richiamano i peccati dei dannati: i blasfemi sono eternamente sospesi per
la lingua su un fuoco inestinguibile; le donne che si sono fatte le trecce
per rendersi più belle agli occhi degli uomini libidinosi sono appese
per i capelli; gli uomini che hanno fornicato con esse sono appesi per
i genitali; gli uomini che si sono dedicati solo alle ricchezze sono eternamente
gettati su una colonna di fuoco affilata come un rasoio; i banchieri che
hanno fatto soldi con gli interessi passano l’eternità inginocchiati
nella sporcizia; i figli che hanno disobbedito ai genitori sono incessantemente
divorati da uccelli feroci; gli schiavi che hanno disobbedito ai loro padroni
sono costretti a masticare la propria lingua senza sosta.
Le delizie dei beati sono comprensibilmente
meno memorabili. Chiunque abbia immaginazione può inventarsi molti
tormenti fantasiosi, ma per la beatitudine eterna ci sono davvero pochi
modi. Comunque, i premi descritti fanno si che ogni temporanea sofferenza
valga la pena di essere sopportata: si tratta di un’estasi eterna riservata
a pochi.
L’Autore di questa Apocalisse ha chiaramente
inteso proporre alcune idee teologiche.
Ovviamente egli mostra che chiunque si mette
dalla parte di Dio mieterà premi, mentre chiunque gli si oppone
pagherà un prezzo eterno. In altre parole questa narrazione, come
ogni altra apocalisse proto-ortodossa, non vuole solo spaventare i fedeli
affinchè evitino alcuni comportamenti, ma anche spiegare che il
male e la sofferenza di questo mondo si rovesceranno in quell’altro. Anche
qui, nel contrappasso, Dante non è stato originale!
Sono stati definiti i Tre maggiori Contenuti
Eretici dei Cristiani Alternativi: L’Adozionismo, Il Docetismo, Il Separazionismo.
Sono stati brevemente presentati tre Gruppi
di Cristiani Alternativi: Gli Ebioniti, I Marcioniti, Gli Gnostici.
Sono stati poi analizzati tre Scritti Apocrifi
Cristiani: Il Vangelo di Pietro, Il Vangelo di Tommaso, L’Apocalisse di
Pietro.
Esistono moltissimi Scritti Apocrifi Cristiani
e moltissimi Gruppi di Cristiani Alternativi che li usavano.
Se qualcuno si aspetta da questi scritti qualche
cosa di analogo agli Scritti Neotestamentari resterà deluso.
La bellezza, la profondità, l’insegnamento,
la qualità letteraria, i contenuti e le rivelazioni degli scritti
del Canone restano inarrivabili.!
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