Le spezie orientali:
origini, segreti e virtù,
le mille e una notte
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di Francesca
Pastorino - 9 giugno 2010
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« In una
atmosfera profumata di spezie Francesca Pastorino ha tenuto una breve
conversazione su queste droghe orientali offrendo torte a base di spezie
e tisane calde ed ha fornito poi un breve « prontuario-spezie »
utile a profumare i nostri piatti con sapori esotici. »
Cannella
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Originaria dello Srilanka, da cui ancora oggi
proviene la migliore qualità, viene oggi coltivata anche in India
ed in Brasile.
La droga è costituita dalle cortecce
dei fusti e dai rami di un piccolo albero simile all’alloro.
La corteccia si ottiene oggi solo da piante
coltivate: vengono tagliati i rami di due anni, si eliminano le foglie
e i rametti, si staccano pezzi di circa trenta centimetri e quindi si lascia
asciugare per un giorno. |
Cannella
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Successivamente viene raschiato lo strato
più esterno e quindi più pezzi di corteccia sono uniti tra
loro.
Anticamente la cannella figurava fra i doni
offerti nel templi insieme con le spezie dì lusso, durante le grandi
feste religiose; veniva anche usata nella preparazione di oli profumati
e di pomate o nella creazione di vini aromatizzati; solo in seguito divenne
di grande consumo nella fabbricazione di cioccolata, nella produzione di
liquori, per l’estrazione dell’olio essenziale e in cucina come aromatizzan-
te; è ancora utilizzata nella preparazione di dolci, conserve, salse,
condimenti, amari e liquori.
Ha proprietà antisettiche e vermifughe. |
Cardamomo
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La pianta, simile alle nostre canne, è
originaria dell’India e dello Srilanka, conosciuta ad Alessandria d’Egitto
fìn dal 170/180 d.C., utilizzata da Greci e Romani nella preparazione
dei profumi.
Ne Le mille e una notte vengono elencate le
proprietà afrodisiache.
E’ una pianta perenne della famiglia dello
zenzero, che forma un arbusto con larghe foglie a forma dì lancia.
I peduncoli sono dei baccelli di circa un centimetro di lunghezza dal colore
verde chiaro con numerosi semini dai quali si sprigiona il caratteristico
aroma, Essendo una spezia costosa è bene accertarsi della freschezza:
i semi devono essere viscosi e di colore marrone scuro, con forte odore
e sapore aromatico.
Non conviene acquistarla in polvere, siccome
perde rapidamente i suoi oli essenziali. |
Cardamomo
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Vengono utilizzati i frutti per il loro profumo
caratteristico, ancora oggi nella preparazione dei curry e del bitter.
Viene utilizzato come correttivo e come aromatizzante.
Oltre agli indiani, anche gli arabi ne sono
grandi consumatori, utilizzandolo preferibilmente per aromatizzare il caffè.
Viene usato ampiamente in India nei piatti
a base di riso per le festività come il pilau e il biriani, spesso
associato a mandorle, zafferano ed altre spezie.
È un ingrediente del garam masala, la
miscela di spezie largamente usata in Oriente, e del famoso caffè
arabo, nell’Europa settentrionale viene usato nella preparazione di dolci,e
in pasticceria. |
Chiodi di garofano
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La droga è costituita dai boccioli
(detti anche bottoni), non ancora aperti, di un piccolo albero sempreverde
originario delle Molucche.
Il loro colore è bruno, tuttavia, quando
è troppo scuro allora il chiodo di garofano è di scarsa qualità.
I chiodi di garofano sono citati da diversi
scrittori cinesi, in scritti risalenti ad alcuni secoli prima di Cristo:
sembra che gli ufficiali della corte usassero masticarne alcuni prima di
presentarsi al loro sovrano, affinché il loro alito fosse gradevole.
Anche gli antichi Romani conoscevano i chiodi
di garofano, ma essi credevano che fossero frutti e non bottoni fiorali
essiccati. |
Chiodi di garofano
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Attualmente i chiodi di garofano vengono prodotti
sia nel continente asiatico, sia in quello africano, sia nell’America meridionale.
Oggi sono impiegati per esaltare il sapore
dei cibi, entrano tra gli ingredienti del curry indiano, utilizzati in
molti piatti di riso e come aromatizzanti in infusi e bevande, per comporre
elisir e altri liquori (dei quali l’Alchermes è il più rinomato).
Sono utili vermifughi, ma le loro proprietà
più importanti sono quelle analgesiche e antisettiche, grazie all’eugenolo
che esercita un’elevata azione disinfettante soprattutto per la cavità
orale. |
Coriandolo
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Originario del Medio Oriente e
dell’Europa meridionale, oggi ampiamente coltivato, è impiegato
come pianta aromatica e medicinale sin dall’antichità: secondo Plinio
mettendo alcuni semi di coriandolo sotto il cuscino al levar del sole,
si poteva far sparire il mal di testa e prevenire la febbre.
Conosciuto anche con il nome di “prezzemolo
cinese”, il coriandolo appartiene alla stessa famiglia del cumino, dell’aneto,
del finocchio e del prezzemolo.
E’ una pianta erbacea annuale il cui fusto,
alto anche 60 centimetri, è ramificato nella parte superiore. L’odore
della pianta non è particolarmente gradevole, al contrario dei frutti
che hanno invece un aroma piacevole.
Del coriandolo si usano le foglie fresche,
molto simili nella forma a quelle del prezzemolo (nella cucina araba, in
quella orientale e parzialmente nel sud America), il frutto caratterizzato
da una forma a globo di un colore giallo paglierino. |
Coriandolo
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Numerosissimi gli impieghi culinari
del coriandolo. Entra nella preparazione di alcuni salumi, insaporisce
verdure, carne e pesce. Pestato è un aroma per il maiale e l’agnello
arrosto, oppure per il ripieno del capretto.
Nei Balcani viene utilizzato per aromatizzare
il pane ed alcuni tipi di torte. In Inghilterra e nell’America del Nord
viene utilizzato soprattutto per le salamoie, mentre nella cucina araba
è una spezia importante.
I semi vengono utilizzati come spezia. Questi
sono meno piccanti delle foglie, sono dolci con un lieve sapore di limone.
Macinati, i semi di coriandolo costituiscono l’ingrediente principale del
curry e del garam masala.
Essendo un aroma leggero va usato a cucchiai
per bilanciare altre spezie che si dosano con cucchiaini da caffè.
Le foglie, in Oriente, sono utilizzate al posto del prezzemolo. Infuso
contro i dolori di stomaco: lasciare in infusione in una tazza d’acqua
caldissima, 5 minuti, 5 g di frutti di coriandolo essiccati. Filtrate,
zuccherate e bevete dopo i pasti.
Un pugnetto di frutti nell’acqua calda del
bagno e, in proporzione, in quella dei pediluvi o semicupi, ha effetto
stimolante e deodorante |
Cumino
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I semi vengono ricavati
da una pianta annuale originaria del Mediterraneo orientale e dell’Africa
del Nord. La pianta che cresce in paesi con climi molto caldi, cresce fino
a 25 cm.
I frutti vengono raccolti quando iniziano a
cambiare colore, prima fatti maturare e poi seccare in sacchetti di carta
appesi in un luogo aerato.
I semi si possono trovare interi o in polvere
anche se, una volta macinato, tende a perdere sapore e aroma.
Per esaltarne l’aroma è sufficiente
una leggera tostatura in padella senza utilizzare condimento.
I romani lo tritavano, lo trasformavano in
pasta e lo spalmavano sul pane. |
Cumino
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Il seme ha un aroma particolare
e delicato, molto usato nelle cucine del Nord Africa, del Medio Oriente,
dell’India. In Spagna e Portogallo è usato per aromatizzare salsicce,
riso e verdura stufata.
In Marocco il caratteristico aroma pervade
i chioschi dove vengono arrostite le “brochette” (kebab) di carne fortemente
speziata.
Entra come ingrediente nella preparazione di
salse a base di yogurt, è ottima per aromatizzare le carni grigliate.
Ha proprietà antisettiche, antispasmodiche
e carminative. |
Curcuma
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L.a curcuma è una radice
o rizoma simile allo zenzero, dalla polpa di un colore giallo intenso era
già usata nell’antichità nelle cerimonie induiste come simbolo
della fertilità.
Originaria del sud est asiatico, dal Vietnam
alle zone umide e collinose dell’India del sud, oggi è coltivata
nelle zone tropicali di tutto il mondo.
Una volta seccata e macinata sprigiona il suo
caratteristico aroma e viene impiegata per conferire il colore giallo ai
curries, ma non solo: infatti è utilizzata anche come aromatizzante
per molte carni, formaggi e dolci. |
Curcuma
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In Medio Oriente viene spesso
spacciata ai turisti inesperti come zafferano, a differenza di quest’ultimo
però non è solubile in acqua e il sapore è assolutamente
diverso.
La curcuma aiuta la secrezione della bile rendendola
anche più fluida, esercita quindi un’azione favorente a detossicazione
epatica ed i processi di digestione del cibo.
Ha azione antispasmodica nelle coliche epatiche.
Curioso è un altro impiego della curcuma: è un colorante
della lana, della seta, del legno e di altri materiali. |
Curry
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E’ difficile conoscere la ricetta
per la realìzzazione del più famoso miscuglio di spezie indiane:
esistono tante miscele di curry quanti sono i cuochi indiani sulla terra.
Così in India le dosi e le quantità
variano a seconda dei gusti o meglio della disponibilità delle spezie,
mentre in Europa viene venduto spesso già pronto.
Allora a tutti coloro che amano davvero la
cucina orientale, si consiglia dì prepararsi lo miscela macinando
da sé le spezie.
Gli ingredienti più comuni sono: il
pepe nero, il peperoncino rosso, il coriandolo, il cumino, le foglie di
curry, il fieno greco, lo zenzero, la curcuma. |
Noce moscata
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E un albero sempreverde che cresce
fino a 10 metri, talvolta anche 20, impiega 10-15 anni per maturare, ma
poi produce 1500/2000 noci moscate all’anno per circa 70 anni.
Originario delle isole indonesiane e filippine,
oggi è coltivato nelle zone tropicali quali l’America meridionale,
l’India e l’Indonesia.
La droga è costituita dal seme ricoperto
da una membrana rosso vivo detta macis.
Conosciuta in Europa sin dal XII secolo,
entra solo nel XVI secolo nell’uso comune, divenendo molto richiesta tanto
da causare guerre. |
Noce moscata
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La noce, che è il prodotto
principe di questo albero trova la sua utilizzazione in cucina per il suo
aroma caratteristico, speziato, dolce e vario e per il sapore caldo, aromatico
e muschiato: il suo uso ne richiede piccole quantità, vuoi per l’intensità
del suo aroma, vuoi perché un suo uso eccessivo può svolgere
effetti tossici non trascurabili.
Solitamente si grattugia al momento del bisogno:
utilizzata nella cucina inglese come aromatizzante di torte e dolci, salsicce
e altri insaccati, in Italia non manca la noce moscata nei ripieni dei
tortelli di magro o nella besciamella.
I punch e le bevande calde contengono la noce
moscata, esempio il vin brulé oppure gli eqg-nogg.
Il burro di noce moscata ha proprietà
stimolanti, utilizzato nella preparazione di unguenti, cerotti che attivano
la circolazione. L’olio essenziale è un toccasana in caso di mal
di denti dovuto alla carie. |
Zafferano
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Il termine zafferano deriva
dal latino “safranum” che risale a sua volta dall’arabo “Za’ feran”,
tuttavia l’origine di questa spezia è incerta.
E’ stato quasi sicuramente introdotto in
Europa dagli Arabi nel X secolo anche se alcuni ritengono che siano stati
i Fenici a portarlo in Spagna, nazione tradizionalmente legata a questa
spezia.
La droga è costituita dagli stigmi di
un croco, pianta erbacea perenne con fiori blu o porpora, originaria dell’Iran
e dell’Afghanistan,. oggi coltivata in tutto il Mediterraneo.
In Italia è coltivato in Abruzzo, Marche,
ma soprattutto in Sardegna. I fiori compaiono nel periodo autunnale e bisognerebbe
effettuare lo raccolta quando il fiori si è aperto da poco, alle
prime ore del mattino, onde evitare che il sole disperda i principi attivi,
che danno allo zafferano quel particolare profumo. |
Zafferano
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Gli stigmi freschi sono poco aromatici
ma, seccati, formano la droga dal caratteristico aroma. Nei negozi lo troverete
in polvere in piccoli pacchettini oppure in stigmi interi.
Spesso viene adulterata, lo zafferano non deve
avere un colore giallo tenue, quasi bianco, bensì un colore arancia
brillante, con un profumo decisamente forte.
Quando è buono gli stigmi appena messi
in acqua tiepida schiudono immediatamente ed il colore si diffonde con
facilità. Si conserva in recipienti a chiusura ermetica lontano
dalla luce.
Usato nel mediterraneo per insaporire qualsiasi
piatto a base di riso e pesce come la bouillabaisse, la paella, il risotto
alla milanese, nelle regioni medio- orientali si usa anche in budini e
dolci di riso. |
Zenzero
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La pianta ha lunghe foglie e grossi
rizomi striscianti dall’odore molto aromatico e sapore pungente e piccante
simili a dita piatte e deformi, da qui il soprannome di “mano”.
Originario dell’Asia orientale, ormai coltivato
dovunque per il grande interesse economico legato al suo utilizzo in campo
alimentare, sia allo stato fresco (il cui sapore è più
dolce rispetto a quello in polvere), sia essiccato, sia in preparazioni
come lo zenzero candito o sciroppato, ma soprattutto per farne confetture,
liquori e bevande (Gingerbeer, Ginger-ale, Ginger soda, tutte bevande dissetanti).
In India e in Cina lo zenzero viene considerato
fra le piante medicinali più importanti; infatti entra nella composizione
di numerosissimi preparati tradizionali. |
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