Peperoncino
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Il peperoncino fu scoperto, dagli
europei nell'America centrale, alla fine del XV secolo; era la sola spezia
usata, da lunghissimo tempo, dagli indiani del Cile e del Messico. Introdotta
in Europa dagli spagnoli, si diffuse rapidamente in tutte le regioni meridionali,
oltre che in Africa e in Asia.
Attualmente, occupa un posto importante nell'alimentazione
di tutti i popoli dei paesi mediterranei e tropicali.
Conosciuto esclusivamente dal popolo sudamericano,
il peperoncino è introdotto in Europa da Colombo; oggi è
coltivato in tutta l'Europa centrale, nel bacino del Mediterraneo e nelle
altre regioni dal clima temperato, ma sufficientemente caldo. Il frutto
contiene una sostanza, la capsaicina, responsabile del suo sapore piccante
mentre nel peperone-ortaggio la capsaicina è quasi assente.
I peperoncini variano in forma e misura, sapore
e colore. |
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Peperoncino
Peperoncini verdi
Devono essere duri e verdi, non appassiti e gialli. In cucina sono
usati per insaporire le bistecche alla griglia, le patate, nei cibi sott'olio.
Quelli verdi freschi sono migliori di quelli essiccati.
Peperoncini maturi
Sono di colore rosso e arancione, utilizzati soprattutto nella preparazione
del sugo e delle salse.
Peperoncino rosso in polvere
Ampiamente utilizzato in cucina soprattutto quella messicana, ad
esempio nel chili con carne; il miglior peperoncino in polvere permane
quello fatto in casa. Leggermente arrostiti in padella, quindi macinati
e setacciati sono pronti per l'uso.
Abbiate comunque cautela nell'utilizzo di questi peperoncini, soprattutto
quelli molto piccanti: possono provocare gonfiori alla bocca e alla lingua,
nonché infiammazioni. Fondamentale la presenza di vitamina C.
Come giustamente asserisce Ippocrate,
la medicina è sicuramente nata in cucina: droghe e spezie, prima
che per gli usi terapeutici diretti, sono state usate e commercializzate
come condimenti che forniscono ai cibi sapore e agli uomini salute.
Forse non tutti sanno che la vitamina C fu scoperta proprio nei
peperoncini. Queste piante sono così ricche di questo principio
indispensabile alla vita, che fu proprio studiandone gli effetti che lo
studioso ungherese Szent Gyorgyi scoprì
questa importantissima vitamina. Tanto fondamentale che per questa scoperta
gli venne attribuito il premio Nobel. |
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Peperoncino
La vitamina C, infatti, è una
sostanza assolutamente indispensabile al nostro organismo. Molto più
che in varie verdure questo principio è contenuto nel peperoncino
che, usato sempre a crudo, ne conserva intatte le proprietà: una
spolveratine di polvere di peperoncino sui nostri cibi, oltre a conferire
tutto il suo aroma, ci garantirà l’apporto giornaliero necessario
di questa sostanza che ci difende dalle infezioni, da tutte le malattie
da raffreddamento e dai disturbi cardiovascolari.
Il peperoncino è in grado di migliorare e stimolare la circolazione:
la sua azione vasodilatatoria, preziosa in
tutti gli stati patologici legati al processo di invecchiamento, si esercita
particolarmente sui capillari e svolge un efficace ruolo permettendo una
migliore irrorazione delle varie parti del corpo. Questa azione è
rafforzata anche dalla presenza di vitamina PP
che protegge l’elasticità dei capillari e di vitamina
E che accresce la capacità di ossigenazione del sangue. Dunque,
il peperoncino è un presidio prezioso nella cura della fragilità
capillare, nella prevenzione e cura delle emorroidi, nelle vene varicose,
nel rafforzamento delle arterie e contro, perciò, l’arteriosclerosi
e l’infarto.
Un’altra azione fondamentale è quella di equilibrare
la pressione arteriosa. L’uso del peperoncino, poi, per la presenza
di lecitina, contenuta soprattutto nei semi,
abbassa il tasso di colesterolo nel sangue, aumentando così il volume
e l’elasticità delle arterie. A livello gastrico, il peperoncino
favorisce l’appetito e, nello stesso tempo, facilita la digestione. Il
contenuto in vitamina K è fondamentale
per quanto riguarda un’altra funzione del sangue, la coagulazione.
Il peperoncino a tavola e come alleato per la salute, vero dono del
sole, offre, a chi ama la cucina piccante, infinite possibilità
di sperimentazione. Spesso i famosi segreti dei grandi cuochi altro non
sono che minuscole quantità di aromi insoliti, aggiunti in dosi
non rilevanti: e fra questi i vari tipi di peperoncino sono quelli che
ricorrono con maggiore frequenza. |
Finocchio selvatico
( Foeniculum vulgare )
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Il finocchio selvatico è
una pianta che ama il sole. Originaria delle regioni mediterranee con terreni
ghiaiosi, è diffusa, nelle zone temperate d'Italia, allo stato spontaneo.
È un'Ombrellifera spontanea perenne, elegante, con foglie a divisioni
capillari e piccoli fiori gialli in ombrelle.
Questi caratteri permettono di identificarlo
e di distinguerlo dall'aneto i cui frutti sono cerchiati da un margine
alato e le cui foglie superiori hanno le lamine più lunghe del picciolo.
Il finocchio selvatico comprende molte varietà che producono frutti
più o meno dolci, pepati o amari e una varietà coltivata
di cui si mangia la base carnosa delle foglie.
La pianta è ricca di un'essenza costituita
specialmente da anetolo, stimolante e digestivo, drenante e depurativo,
che è presente in modo più attivo nei semi. I semi si usano
per aromatizzare pesce, castagne, olive. Le ombrelle e i rami per le carni
suine. Gli antichi testi di fitoterapia lo citano come curativo. |
Finocchio
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Il finocchio è una robusta
erba perenne se spontanea, annua se coltivata, alta fino a due metri, con
fiori gialli e foglie pennate di un verde brillante. Coltivato sia come
verdura che come seme aromatico.
Originario dell’Europa meridionale, viene introdotto
in Gran Bretagna dai romani, quindi più tardi importato in America.
Oggi, ad esclusione dei paesi tropicali umidi, il finocchio è coltivato
ovunque.
L’aroma del finocchio varia molto a seconda
che esso cresca selvatico (leggermente amaro e non richiama l’anice), o
coltivato (non amaro e forte sapore di anice).
Lo si raccoglie da agosto a novembre. |
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Finocchio
In cucina diverse sono le modalità di consumo di questo ortaggio:
crudo (in pinzimonio o in insalata), lessato e condito, fritto, alla parmigiana
o, ancora, ricoperto di salsa besciamella. I finocchi più adatti
per le insalate sono quelli tondi e croccanti, mentre quelli di forma allungata
sono migliori se cucinati. Le foglioline verdi sono la parte più
saporita e ricca di minerali e vitamine, tritate finemente si possono gustare
in insalata, per condire risotti o minestre. I semi di finocchio rendono
più facilmente digeribili i legumi.
Da sempre consumato con il pesce tanto che si racconta che un tempo
i poveri, durante i periodi di carestia, mangiavano finocchio e basta,
mentre i ricchi finocchio e pesce. Ancora oggi il brodo ristretto per il
pesce, la salsa per il pesce hanno come ingrediente il finocchio. Caratteristica
la grillade au fenuoil, dove la triglia è grigliata su una base
di finocchio essiccato che brucia regalando un particolare profumo. In
Italia viene consumato soprattutto in pinzimonio.
Il seme viene spesso utilizzato come ingrediente nella preparazione
di piatti a base di lumache.
Per la sua proprietà digestiva (inibisce i processi fermentativi
dell'intestino), il finocchio è consigliato a fine pasto; in caso
di indigestione bevete lontano dai pasti un infuso di finocchio e anice
stellato (150 ml di acqua, due cucchiaini di finocchio e anice stellato).
ll liquido ottenuto da alcune foglie e semi di finocchio bollite
unito a due cucchiai di riso scotto, applicato sugli occhi tra due garze,
combatte l’affaticamento degli occhi. Inoltre, è utile masticarlo
per pulire denti e gengive.
In cosmesi, si usa il succo come ingrediente di preparati per pelli
stanche ed avvizzite. |
Ginepro
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Il Ginepro è presente in
Europa fino a 2.500 m di altitudine, ma in queste regioni con clima molto
rigido, assume forme contorte, prostrate. Il loro sapore ha dato origine
al nome della pianta, derivato da una parola celtica, juneprus, che significa
acre.
Nel Medioevo, queste false bacche hanno avuto
la fama di operare guarigioni miracolose; anche nel XVI secolo erano considerate
una panacea universale prodigiosa. Oggi le bacche si usano come diuretico
e aperitivo; sono anche l'elemento base nella preparazione del gin e servono
per affumicare il prosciutto, al quale conferiscono un sapore ineguagliabile.
Entrano nelle ricette di alcuni piatti della cucina europea.
Il ginepro è un arbusto che raramente
raggiunge dimensioni notevoli, ne esistono comunque diverse specie, da
quello nano che cresce ad alte quote e quelli più simili ad alberi
che caratterizzano i paesaggi dei paesi più caldi. Le bacche per
giungere a maturazione impiegano tre anni, pertanto è abbastanza
comune trovare bacche più o meno mature in questo cespuglio. Sono
di colore nero-blu quando mature e di 7-10 mm di diametro e facilmente
triturabili. |
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Ginepro
Usato per aromatizzare la selvaggina dalla carne scura come il cervo,
il piccione selvatico ed il cinghiale, il ginepro si abbina bene anche
al maiale e a molti piatti invernali come lo stufato.
È un ingrediente importante nei paté di selvaggina
e si sposa bene con ripieni a base di castagne e frutta e con le verdura
della famiglia del cavolo.
Da provare la gelatina di mele al ginepro e la tradizionale gelatina
di ribes, entrambe accompagnano agnello e selvaggina. È usato anche
nella preparazione di gin ed altri liquori amari. Ottimo quando utilizzato
con altri aromi come il prezzemolo, il timo, il finocchio, la maggiorana,
l’alloro, aglio e anche con alcuni vini come il Porto.
Conosciute fin dai tempi biblici, le bacche e le foglie erano usate
come cura contro la peste e il morso dei serpenti. Oggi viene utilizzato
come disinfettante delle vie urinarie e respiratorie, stimola la digestione
e la circolazione cutanea.
Una manciata di frutti, schiacciati e infusi nell’acqua calda, danno
un bagno stimolante, balsamico e purificante. |
Senape
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La senape è un apprezzato
condimento della cucina moderna e da tutti conosciuto. La pianta da cui
si ricava è molto diffusa allo stato spontaneo in Europa e appartiene
alla famiglia delle Crucifere; prima che fosse coltivata in maniera estensiva,
oggi particolarmente in Puglia, esisteva nell'Asia occidentale e nell'Africa
settentrionale.
Teofrasto ne parlava, quattro secoli prima
della nostra Era, come pianta coltivata; Lucio Giunio Moderato Columella
nel suo libro "Agricoltura", alla fine del primo secolo, ricorda le foglie
di questa pianta conservate in aceto come condimento. La mostarda in pasta,
come condimento, si diffuse verso il XIII secolo e si otteneva frantumando
i semi della senape nell'agresto o nel mosto di vino. Il nome mostarda
apparve per la prima volta in un testo del 1288 e si pensa derivasse da
mosto ardente.
La senape deriva dal seme di alcune piante
appartenenti alla stessa famiglia del cavolo. Da semi piccoli, rotondi
e scuri si ottengono la senape nera e quella indiana, da semi più
grandi color giallo ocra si ottiene la senape gialla o bianca.
Il seme della senape è stato utilizzato
dai greci e dai romani, dapprima sbriciolata sui cibi, quindi impiegata
in preparazioni più laboriose: pestato con miele e aceto, oppure
mescolato al mosto d'uva. Il sapore piccante è dovuto all'olio essenziale
che si ottiene quando il seme spezzettato è mischiato all'acqua. |
Sesamo
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La pianta è annua, con
altezze che non superano i 180 centimetri, con semi color crema, marroni
o neri. Si tratta di piccoli semi dalla polpa ricca di olio e caratterizzati
da un delicato sapore di nocciola che si sprigiona in occasione di una
leggera tostatura.
In Europa è comune trovare il pane al
sesamo, ancora in Grecia si ottiene un burro simile a quello di arachidi
chiamato tahina utilizzato anche in Medio Oriente come condimento per insalate
e purea di ceci, aromatizzato con aglio e succo di limone viene spalmato
su tartine.
Ottimo ricostituente per le piastrine del sangue
e l’emoglobina; utile per milza, sistema nervoso, muscoli, pelle, ustioni,
porpora emorragica. I semi e l’olio di Sesamo hanno caratteristiche forse
uniche.
Probabilmente il detto “Apriti Sesamo” si riferisce
alle possibilità nutritive e vitali di questo frutto, che aprirebbe
le porte della forza e della vitalità per ogni essere umano ed animale.
L’uso come integratore nell’alimentazione dei
bambini, dà risultati eccezionali, soprattutto nei casi in cui la
crescita è inferiore alla norma. |
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Sesamo
I semi di Sesamo sono una fonte primaria di fattori vitali per adulti
ma soprattutto per i piccoli; essi contengono fattori di crescita, calcio,
fosforo, disinfiammanti, tranquillanti, acido linoleico e linolenico, vitamine
B, E, T e D, istamina; di fatto è una “pillola” vitaminica e minerale
(come tanti altri semi) per la crescita ed il mantenimento della perfetta
salute.
Questo seme contiene la vitamina T; le scimmie in cattività,
se non vengono integrate da alimenti contenenti la vitamina T, muoiono
facilmente; essa incrementa anche la produzione dell’emoglobina (pigmento
portatore di ossigeno dei globuli rossi), la pelle livida ritorna normale
e migliora decisamente il tono muscolare.
Il complesso vitaminico T, aumenta le piastrine ematiche. 20 gocce
di olio di Sesamo assunte ogni giorno raddoppiano il numero delle piastrine
in un periodo di 3/4 settimane. I semi di Sesamo sono una fonte notevole
di Proteine.
Nelle malattie della pelle, tipo porpora emorragica, vi sono notevoli
migliorie e molte volte guarigione completa; è utile anche nelle
terapie del sistema nervoso (calmante e tonificante, ricco degli elementi
vitali per avere nervi saldi) della milza, nelle ustioni, congelamento,
promuove una rapida cicatrizzazione.
I semi di Sesamo contengono quasi il doppio di Calcio rispetto al
Fosforo, caratteristica unica fra i semi in natura. Fonte eccellente di
vitamina B ed E e di grassi insaturi. |
Assafoetida
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È una resina ricavata dal
latte indurito di una radice, che viene venduta in polvere ben sigillata
a causa del suo odore intenso, simile all’aglio. L’uso in cucina è
limitato ai piatti vegetariano-induisti e della tradizione ayurvedica.
L'assafetida ha parecchie varietà che
sono distribuite dalla regione mediterranea in Asia centrale. Si sviluppa
nell'Iran e Afganistan. Le altre specie, conosciute botanicamente come
Ferula Northex, si sviluppano abbondantemente nel Kashmir, nel Tibet occidentale
e Afganistan. Forma un buon sostituto per assafetida.
L'assafetida è una gomma resinosa di
un'erba perinial del tributo, con la radice a forma di carota robusta.
È il colore giallo sporco con un odore penetrante. È usato
come aromatizzante e forma un costituente di molte miscele della spezia.
I relativi minerali e le vitamine includono
il calcio notevole oltre a fosforo, a ferro, a carotene, a riboflavina
ed a niacina.
L'assafetida è stata tenuta in grande
stima fra le medicine indigene dai disordini di periodi più iniziali
in India. È reputata come droga che i expells avvolgono dallo stomaco
e neutralizza tutti i disordini spasmodici. È uno stimolante di
nervine, un agente digestivo e un sedativo. |
Nigella sativa o semi di cipolla
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Il nome Nigella deriva dal latino
niger: nero, il colore dei semi. Data la sua grande diffusione è
conosciuta con molti nomi:
Nigella Sativa
-
kalonji (hindi)
-
(kazah) (ebraico)
-
chernushka (russo)
-
çörek otu
(Turco)
-
(habbatul
barakah, letteralmente semi di benedizione)
(arabo)
-
(siyah daneh)
(persiano)
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grano nero (habbe
sauda, come veniva chiamata nei paesi arabi in epoca medievale)
-
cumino nero (così
chiamata nella cucina bengalese, questo porta spesso a confonderla con
il vero cumino nero, Bunium persicum)
-
altri nomi con cui
è conosciuta sono: seme nero, fiore di finocchio, fiore di noce
moscata, coriandolo romano, seme nero di cipolla o sesamo nero; questi
nomi spesso sono ingannevoli e portano a confondere la nigella con altre
spezie. Il vecchio nome inglese usato per indicarla, Gith, è ora
utilizzato per il gittaione (Agrostemma githago)
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Nigella sativa o semi
di cipolla
Il seme viene utilizzato come una spezia. Ha un sapore amaro e pungente
con un debole odore di fragole. Viene utilizzato principalmente per la
preparazione di liquori, caramelle e dolci in genere. Nella cucina mediorientale
trova posto nelle ricette di dolci tipici e di biscotti tradizionali; spesso
viene usato anche per insaporire e ricoprire particolari tipi di pane (la
varietà di pane naan chiamato Peshawari naan), o come decorazione
nelle insalate. L'olio di nigella è usato negli Stati Uniti come
integratore dietetico e può essere tranquillamente consumato anche
sul pane.
Il Profeta Maometto consigliava di "usare sempre i semi del grano
nero poiché essi curano tutte le malattie, tranne la morte"; perciò
la nigella è stata usata per secoli dalla medicina tradizionale
islamica per curare disturbi e malattie. La grande versatilità della
pianta nel trattamento di tante e diverse sintomatologie gli ha procurato,
presso i popoli arabi, l'appellativo di "habbatul barakah", cioè
"semi benedetti".
Uso esterno: il suo olio è stato
sempre usato per trattare, con successo, dermatiti, scottature ed eczemi.
Uso interno: nella medicina indiana
i semi della nigella sativa sono utilizzati come antiasmatici. La pianta
manifesta una duplice attività: antiistaminica e vasoregolatrice.
L'infuso veniva impiegato contro il meteorismo, nelle affezioni catarrali,
per favorire il flusso mestruale e nella dismenorrea. L'azione diuretica,
inoltre, contribuisce a limitare la ritenzione idrica premestruale. Pare
che sia un forte antiparassitario contro i parassiti intestinali.
Recenti studi clinici esaminati in rassegna sistematica (Phytotherapy
Research 2003) sembrano dimostrare l'attività dell'olio di Nigella
sativa in varie condizioni allergiche come la rinite,asma, eczema atopico. |
Paprika
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Simbolo della cucina ungherese,
la paprika, era diffusa fra i pellerossa; in Europa venne introdotta da
Cristoforo Colombo e successivamente venne poi portata in Asia Minore.
Successivamente i turchi, che la usavano soprattutto
come medicina, la introdussero in Ungheria, anche se altre fonti dicono
che la paprika è originaria delle Indie.
La paprika inizialmente veniva usata al posto
del pepe: oggi è molto diffusa e si consuma in cucina in base alla
varietà, dolce o piccante Possiamo trovare diverse qualità
di paprika:
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Kulonleges, è
molto delicata, macinata fine, dal colore rosso vivo e non piccante.
-
Eros Paprika, dal
colore marrone, macinata piuttosto grossa e piccante.
-
Paprica fine, colore
chiaro e il suo gusto è dolce.
-
Paprika rosa, il
suo gusto è piuttosto pronunciato.
-
Paprika semi-dolce, dal colore rosso vivo,
il suo gusto è forte.
-
Paprika dolce, di colore rosso vivo,
con gusto aromatico e dolce
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Paprika
La paprika in cucina va usata per dare sapore alle minestre, come
ingrediente per salse che accompagnano carne ma anche crostacei, formaggi
e verdure.
La paprika è molto usata in Ungheria: è l’ingrediente
base per la preparazione del gulasch, piatto a base di carne stufata, ma
è l’ingrediente base anche per piatti a base di lardo e cipolle
soffritte.
La paprika è usata anche in Portogallo e Spagna, come ingrediente
principale per molte preparazioni a base di carne e salsicce.
La paprika ha proprietà toniche, stimola l’apparato digerente
e circolatorio ed è antisettica.
Si dice che una giovane donna, costretta a vivere per molti anni
a Buda, nell’harem di un pascià, spiasse, dalla finestra della camera
dove era rinchiusa, i contadini mentre coltivavano nei giardini il peperoncino;
quando venne liberata insegnò, ai contadini del suo villaggio, a
coltivare questa spezia. |
Credenze
e superstizioni
sulle spezie
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Aneto
Nelle Fiandre le giovani spose lo mettevano
nelle scarpe prima di salire sull'altare perché era di buon auspicio
per una felice vita matrimoniale. |
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Anice
In Francia qualche manciata di semi di anice nel cuscino tiene lontani
gli incubi... |
Credenze
e superstizioni
sulle spezie
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Cannella
Si dice che i profumi da bruciare aromatizzati
alla cannella affievoliscano lo stato di coscienza e di conseguenza favoriscano
la comunicazione coi morti ... |
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Cadamomo
Triturare pochi semi e fiutarne la polvere volgendo il pensiero alla
persona amata: quest'ultima ricambierà il sentimento amoroso ... |
Credenze
e superstizioni
sulle spezie
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Chiodi di garofano
Bruciarne alcuni serve a purificare l'ambiente
e le stanze dei malati, inoltre quelle dove sono state pronunciate parole
offensive ... |
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Coriandolo
Secondo Plinio bastava porne qualche seme sotto il cucino di un malato
prima del sorgere del sole per lenire il mal di testa e far sparire la
febbre ... |
Credenze
e superstizioni
sulle spezie
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Cumino
in tutta l'Europa centrale si aggiungevano
alcuni semi alla pasta del pane affinché gli spiriti della farina
non le impedissero di lievitare ... |
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Finocchio
Nel sud della Francia si usava infilarne un po’ nelle serrature la
mattina di San Giovanni per proteggere la casa tutto l'anno dalle negatività
... |
Credenze
e superstizioni
sulle spezie
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Ginepro
Al sud della Francia poche bacche poste sotto
il cuscino degli anziani avrebbero avuto il potere di rallentare l'invecchiamento
cerebrale ... |
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Peperoncino
Usati in molti paesi per tradizione come arma di seduttività.
In Ungheria venivano incrociati a forma di cuore e appesi sopra il letto
per una buona vita coniugale di fedeltà. In Messico il chili
viene bruciato affinché la persona amata ricambi il sentimento
... |
Credenze
e superstizioni
sulle spezie
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Senape
Infilata in uno spillo aiuta nelle decisioni
importanti ... |
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Zenzero
Un po’ di zenzero in polvere nelle tasche attira il denaro ... |
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