Le spezie orientali: origine, segreti e virtù - seconda parte                                     . 
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di Francesca Pastorino - 23 novembre 2010 
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Vasi e vasetti, colori, sapori e profumi hanno invaso ancora una volta la nostra biblioteca. Francesca Pastorino, con l’India nel cuore, ha raccontato le spezie con la passione di sempre, ha scaldato gli ascoltatori con tisane bollenti e addolcito gli animi con le sue torte speziate. Ha portato insomma a Leivi un po’ d’oriente, promettendo altri incontri... esotici. 
Dopo le prime 10 spezie di cui ha parlato a giugno, ne ha presentato altre e questa volta ha aggiunto qualche nota di colore data dalle superstizioni e dalle credenze relative ad alcune spezie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Peperoncino 

Il peperoncino fu scoperto, dagli europei nell'America centrale, alla fine del XV secolo; era la sola spezia usata, da lunghissimo tempo, dagli indiani del Cile e del Messico. Introdotta in Europa dagli spagnoli, si diffuse rapidamente in tutte le regioni meridionali, oltre che in Africa e in Asia.  
Attualmente, occupa un posto importante nell'alimentazione di tutti i popoli dei paesi mediterranei e tropicali. 

Conosciuto esclusivamente dal popolo sudamericano, il peperoncino è introdotto in Europa da Colombo; oggi è coltivato in tutta l'Europa centrale, nel bacino del Mediterraneo e nelle altre regioni dal clima temperato, ma sufficientemente caldo. Il frutto contiene una sostanza, la capsaicina, responsabile del suo sapore piccante mentre nel peperone-ortaggio la capsaicina è quasi assente.  
I peperoncini variano in forma e misura, sapore e colore.

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Peperoncino

Peperoncini verdi 
Devono essere duri e verdi, non appassiti e gialli. In cucina sono usati per insaporire le bistecche alla griglia, le patate, nei cibi sott'olio. Quelli verdi freschi sono migliori di quelli essiccati. 

Peperoncini maturi 
Sono di colore rosso e arancione, utilizzati soprattutto nella preparazione del sugo e delle salse. 

Peperoncino rosso in polvere 
Ampiamente utilizzato in cucina soprattutto quella messicana, ad esempio nel chili con carne; il miglior peperoncino in polvere permane quello fatto in casa. Leggermente arrostiti in padella, quindi macinati e setacciati sono pronti per l'uso. 

Abbiate comunque cautela nell'utilizzo di questi peperoncini, soprattutto quelli molto piccanti: possono provocare gonfiori alla bocca e alla lingua, nonché infiammazioni. Fondamentale la presenza di vitamina C. 

Come giustamente asserisce Ippocrate, la medicina è sicuramente nata in cucina: droghe e spezie, prima che per gli usi terapeutici diretti, sono state usate e commercializzate come condimenti che forniscono ai cibi sapore e agli uomini salute. 
Forse non tutti sanno che la vitamina C fu scoperta proprio nei peperoncini. Queste piante sono così ricche di questo principio indispensabile alla vita, che fu proprio studiandone gli effetti che lo studioso ungherese Szent Gyorgyi scoprì questa importantissima vitamina. Tanto fondamentale che per questa scoperta gli venne attribuito il premio Nobel.

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Peperoncino

La vitamina C, infatti, è una sostanza assolutamente indispensabile al nostro organismo. Molto più che in varie verdure questo principio è contenuto nel peperoncino che, usato sempre a crudo, ne conserva intatte le proprietà: una spolveratine di polvere di peperoncino sui nostri cibi, oltre a conferire tutto il suo aroma, ci garantirà l’apporto giornaliero necessario di questa sostanza che ci difende dalle infezioni, da tutte le malattie da raffreddamento e dai disturbi cardiovascolari. 

Il peperoncino è in grado di migliorare e stimolare la circolazione: la sua azione vasodilatatoria, preziosa in tutti gli stati patologici legati al processo di invecchiamento, si esercita particolarmente sui capillari e svolge un efficace ruolo permettendo una migliore irrorazione delle varie parti del corpo. Questa azione è rafforzata anche dalla presenza di vitamina PP che protegge l’elasticità dei capillari e di vitamina E che accresce la capacità di ossigenazione del sangue. Dunque, il peperoncino è un presidio prezioso nella cura della fragilità capillare, nella prevenzione e cura delle emorroidi, nelle vene varicose, nel rafforzamento delle arterie e contro, perciò, l’arteriosclerosi e l’infarto. 

Un’altra azione fondamentale è quella di equilibrare la pressione arteriosa. L’uso del peperoncino, poi, per la presenza di lecitina, contenuta soprattutto nei semi, abbassa il tasso di colesterolo nel sangue, aumentando così il volume e l’elasticità delle arterie. A livello gastrico, il peperoncino favorisce l’appetito e, nello stesso tempo, facilita la digestione. Il contenuto in vitamina K è fondamentale per quanto riguarda un’altra funzione del sangue, la coagulazione. 

Il peperoncino a tavola e come alleato per la salute, vero dono del sole, offre, a chi ama la cucina piccante, infinite possibilità di sperimentazione. Spesso i famosi segreti dei grandi cuochi altro non sono che minuscole quantità di aromi insoliti, aggiunti in dosi non rilevanti: e fra questi i vari tipi di peperoncino sono quelli che ricorrono con maggiore frequenza.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Finocchio selvatico ( Foeniculum vulgare

Il finocchio selvatico è una pianta che ama il sole. Originaria delle regioni mediterranee con terreni ghiaiosi, è diffusa, nelle zone temperate d'Italia, allo stato spontaneo. È un'Ombrellifera spontanea perenne, elegante, con foglie a divisioni capillari e piccoli fiori gialli in ombrelle.  

Questi caratteri permettono di identificarlo e di distinguerlo dall'aneto i cui frutti sono cerchiati da un margine alato e le cui foglie superiori hanno le lamine più lunghe del picciolo. Il finocchio selvatico comprende molte varietà che producono frutti più o meno dolci, pepati o amari e una varietà coltivata di cui si mangia la base carnosa delle foglie.  

La pianta è ricca di un'essenza costituita specialmente da anetolo, stimolante e digestivo, drenante e depurativo, che è presente in modo più attivo nei semi. I semi si usano per aromatizzare pesce, castagne, olive. Le ombrelle e i rami per le carni suine. Gli antichi testi di fitoterapia lo citano come curativo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Finocchio 

Il finocchio è una robusta erba perenne se spontanea, annua se coltivata, alta fino a due metri, con fiori gialli e foglie pennate di un verde brillante. Coltivato sia come verdura che come seme aromatico. 

Originario dell’Europa meridionale, viene introdotto in Gran Bretagna dai romani, quindi più tardi importato in America. Oggi, ad esclusione dei paesi tropicali umidi, il finocchio è coltivato ovunque. 

L’aroma del finocchio varia molto a seconda che esso cresca selvatico (leggermente amaro e non richiama l’anice), o coltivato (non amaro e forte sapore di anice). 

Lo si raccoglie da agosto a novembre. 

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Finocchio

In cucina diverse sono le modalità di consumo di questo ortaggio: crudo (in pinzimonio o in insalata), lessato e condito, fritto, alla parmigiana o, ancora, ricoperto di salsa besciamella. I finocchi più adatti per le insalate sono quelli tondi e croccanti, mentre quelli di forma allungata sono migliori se cucinati. Le foglioline verdi sono la parte più saporita e ricca di minerali e vitamine, tritate finemente si possono gustare in insalata, per condire risotti o minestre. I semi di finocchio rendono più facilmente digeribili i legumi. 

Da sempre consumato con il pesce tanto che si racconta che un tempo i poveri, durante i periodi di carestia, mangiavano finocchio e basta, mentre i ricchi finocchio e pesce. Ancora oggi il brodo ristretto per il pesce, la salsa per il pesce hanno come ingrediente il finocchio. Caratteristica la grillade au fenuoil, dove la triglia è grigliata su una base di finocchio essiccato che brucia regalando un particolare profumo. In Italia viene consumato soprattutto in pinzimonio.  

Il seme viene spesso utilizzato come ingrediente nella preparazione di piatti a base di lumache. 

Per la sua proprietà digestiva (inibisce i processi fermentativi dell'intestino), il finocchio è consigliato a fine pasto; in caso di indigestione bevete lontano dai pasti un infuso di finocchio e anice stellato (150 ml di acqua, due cucchiaini di finocchio e anice stellato). 

ll liquido ottenuto da alcune foglie e semi di finocchio bollite unito a due cucchiai di riso scotto, applicato sugli occhi tra due garze, combatte l’affaticamento degli occhi. Inoltre, è utile masticarlo per pulire denti e gengive. 

In cosmesi, si usa il succo come ingrediente di preparati per pelli stanche ed avvizzite.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ginepro 
Il Ginepro è presente in Europa fino a 2.500 m di altitudine, ma in queste regioni con clima molto rigido, assume forme contorte, prostrate. Il loro sapore ha dato origine al nome della pianta, derivato da una parola celtica, juneprus, che significa acre.  

Nel Medioevo, queste false bacche hanno avuto la fama di operare guarigioni miracolose; anche nel XVI secolo erano considerate una panacea universale prodigiosa. Oggi le bacche si usano come diuretico e aperitivo; sono anche l'elemento base nella preparazione del gin e servono per affumicare il prosciutto, al quale conferiscono un sapore ineguagliabile. Entrano nelle ricette di alcuni piatti della cucina europea. 

Il ginepro è un arbusto che raramente raggiunge dimensioni notevoli, ne esistono comunque diverse specie, da quello nano che cresce ad alte quote e quelli più simili ad alberi che caratterizzano i paesaggi dei paesi più caldi. Le bacche per giungere a maturazione impiegano tre anni, pertanto è abbastanza comune trovare bacche più o meno mature in questo cespuglio. Sono di colore nero-blu quando mature e di 7-10 mm di diametro e facilmente triturabili.

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Ginepro

Usato per aromatizzare la selvaggina dalla carne scura come il cervo, il piccione selvatico ed il cinghiale, il ginepro si abbina bene anche al maiale e a molti piatti invernali come lo stufato.  

È un ingrediente importante nei paté di selvaggina e si sposa bene con ripieni a base di castagne e frutta e con le verdura della famiglia del cavolo.  

Da provare la gelatina di mele al ginepro e la tradizionale gelatina di ribes, entrambe accompagnano agnello e selvaggina. È usato anche nella preparazione di gin ed altri liquori amari. Ottimo quando utilizzato con altri aromi come il prezzemolo, il timo, il finocchio, la maggiorana, l’alloro, aglio e anche con alcuni vini come il Porto. 

Conosciute fin dai tempi biblici, le bacche e le foglie erano usate come cura contro la peste e il morso dei serpenti. Oggi viene utilizzato come disinfettante delle vie urinarie e respiratorie, stimola la digestione e la circolazione cutanea. 

Una manciata di frutti, schiacciati e infusi nell’acqua calda, danno un bagno stimolante, balsamico e purificante.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Senape 

La senape è un apprezzato condimento della cucina moderna e da tutti conosciuto. La pianta da cui si ricava è molto diffusa allo stato spontaneo in Europa e appartiene alla famiglia delle Crucifere; prima che fosse coltivata in maniera estensiva, oggi particolarmente in Puglia, esisteva nell'Asia occidentale e nell'Africa settentrionale.  

Teofrasto ne parlava, quattro secoli prima della nostra Era, come pianta coltivata; Lucio Giunio Moderato Columella nel suo libro "Agricoltura", alla fine del primo secolo, ricorda le foglie di questa pianta conservate in aceto come condimento. La mostarda in pasta, come condimento, si diffuse verso il XIII secolo e si otteneva frantumando i semi della senape nell'agresto o nel mosto di vino. Il nome mostarda apparve per la prima volta in un testo del 1288 e si pensa derivasse da mosto ardente. 

La senape deriva dal seme di alcune piante appartenenti alla stessa famiglia del cavolo. Da semi piccoli, rotondi e scuri si ottengono la senape nera e quella indiana, da semi più grandi color giallo ocra si ottiene la senape gialla o bianca. Il seme della senape è stato utilizzato dai greci e dai romani, dapprima sbriciolata sui cibi, quindi impiegata in preparazioni più laboriose: pestato con miele e aceto, oppure mescolato al mosto d'uva. Il sapore piccante è dovuto all'olio essenziale che si ottiene quando il seme spezzettato è mischiato all'acqua. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Sesamo 

La pianta è annua, con altezze che non superano i 180 centimetri, con semi color crema, marroni o neri. Si tratta di piccoli semi dalla polpa ricca di olio e caratterizzati da un delicato sapore di nocciola che si sprigiona in occasione di una leggera tostatura. 

In Europa è comune trovare il pane al sesamo, ancora in Grecia si ottiene un burro simile a quello di arachidi chiamato tahina utilizzato anche in Medio Oriente come condimento per insalate e purea di ceci, aromatizzato con aglio e succo di limone viene spalmato su tartine.  

Ottimo ricostituente per le piastrine del sangue e l’emoglobina; utile per milza, sistema nervoso, muscoli, pelle, ustioni, porpora emorragica. I semi e l’olio di Sesamo hanno caratteristiche forse uniche. 

Probabilmente il detto “Apriti Sesamo” si riferisce alle possibilità nutritive e vitali di questo frutto, che aprirebbe le porte della forza e della vitalità per ogni essere umano ed animale. 

L’uso come integratore nell’alimentazione dei bambini, dà risultati eccezionali, soprattutto nei casi in cui la crescita è inferiore alla norma.

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Sesamo

I semi di Sesamo sono una fonte primaria di fattori vitali per adulti ma soprattutto per i piccoli; essi contengono fattori di crescita, calcio, fosforo, disinfiammanti, tranquillanti, acido linoleico e linolenico, vitamine B, E, T e D, istamina; di fatto è una “pillola” vitaminica e minerale (come tanti altri semi) per la crescita ed il mantenimento della perfetta salute. 

Questo seme contiene la vitamina T; le scimmie in cattività, se non vengono integrate da alimenti contenenti la vitamina T, muoiono facilmente; essa incrementa anche la produzione dell’emoglobina (pigmento portatore di ossigeno dei globuli rossi), la pelle livida ritorna normale e migliora decisamente il tono muscolare.  

Il complesso vitaminico T, aumenta le piastrine ematiche. 20 gocce di olio di Sesamo assunte ogni giorno raddoppiano il numero delle piastrine in un periodo di 3/4 settimane. I semi di Sesamo sono una fonte notevole di Proteine. 

Nelle malattie della pelle, tipo porpora emorragica, vi sono notevoli migliorie e molte volte guarigione completa; è utile anche nelle terapie del sistema nervoso (calmante e tonificante, ricco degli elementi vitali per avere nervi saldi) della milza, nelle ustioni, congelamento, promuove una rapida cicatrizzazione. 

I semi di Sesamo contengono quasi il doppio di Calcio rispetto al Fosforo, caratteristica unica fra i semi in natura. Fonte eccellente di vitamina B ed E e di grassi insaturi.

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

Assafoetida 
È una resina ricavata dal latte indurito di una radice, che viene venduta in polvere ben sigillata a causa del suo odore intenso, simile all’aglio. L’uso in cucina è limitato ai piatti vegetariano-induisti e della tradizione ayurvedica. 

L'assafetida ha parecchie varietà che sono distribuite dalla regione mediterranea in Asia centrale. Si sviluppa nell'Iran e Afganistan. Le altre specie, conosciute botanicamente come Ferula Northex, si sviluppano abbondantemente nel Kashmir, nel Tibet occidentale e Afganistan. Forma un buon sostituto per assafetida. 

L'assafetida è una gomma resinosa di un'erba perinial del tributo, con la radice a forma di carota robusta. È il colore giallo sporco con un odore penetrante. È usato come aromatizzante e forma un costituente di molte miscele della spezia. 
I relativi minerali e le vitamine includono il calcio notevole oltre a fosforo, a ferro, a carotene, a riboflavina ed a niacina. 

L'assafetida è stata tenuta in grande stima fra le medicine indigene dai disordini di periodi più iniziali in India. È reputata come droga che i expells avvolgono dallo stomaco e neutralizza tutti i disordini spasmodici. È uno stimolante di nervine, un agente digestivo e un sedativo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Nigella sativa o semi di cipolla 
  Il nome Nigella deriva dal latino niger: nero, il colore dei semi. Data la sua grande diffusione è conosciuta con molti nomi: 

Nigella Sativa  

  • kalonji (hindi)
  • (kazah) (ebraico)
  • chernushka (russo)
  • çörek otu (Turco)
  • (habbatul barakah, letteralmente semi di benedizione) (arabo)
  • (siyah daneh) (persiano)
  • grano nero (habbe sauda, come veniva chiamata nei paesi arabi in epoca medievale)
  • cumino nero (così chiamata nella cucina bengalese, questo porta spesso a confonderla con il vero cumino nero, Bunium persicum)
  • altri nomi con cui è conosciuta sono: seme nero, fiore di finocchio, fiore di noce moscata, coriandolo romano, seme nero di cipolla o sesamo nero; questi nomi spesso sono ingannevoli e portano a confondere la nigella con altre spezie. Il vecchio nome inglese usato per indicarla, Gith, è ora utilizzato per il gittaione (Agrostemma githago)
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Nigella sativa o semi di cipolla

Il seme viene utilizzato come una spezia. Ha un sapore amaro e pungente con un debole odore di fragole. Viene utilizzato principalmente per la preparazione di liquori, caramelle e dolci in genere. Nella cucina mediorientale trova posto nelle ricette di dolci tipici e di biscotti tradizionali; spesso viene usato anche per insaporire e ricoprire particolari tipi di pane (la varietà di pane naan chiamato Peshawari naan), o come decorazione nelle insalate. L'olio di nigella è usato negli Stati Uniti come integratore dietetico e può essere tranquillamente consumato anche sul pane. 

Il Profeta Maometto consigliava di "usare sempre i semi del grano nero poiché essi curano tutte le malattie, tranne la morte"; perciò la nigella è stata usata per secoli dalla medicina tradizionale islamica per curare disturbi e malattie. La grande versatilità della pianta nel trattamento di tante e diverse sintomatologie gli ha procurato, presso i popoli arabi, l'appellativo di "habbatul barakah", cioè "semi benedetti". 

Uso esterno: il suo olio è stato sempre usato per trattare, con successo, dermatiti, scottature ed eczemi. 

Uso interno: nella medicina indiana i semi della nigella sativa sono utilizzati come antiasmatici. La pianta manifesta una duplice attività: antiistaminica e vasoregolatrice. L'infuso veniva impiegato contro il meteorismo, nelle affezioni catarrali, per favorire il flusso mestruale e nella dismenorrea. L'azione diuretica, inoltre, contribuisce a limitare la ritenzione idrica premestruale. Pare che sia un forte antiparassitario contro i parassiti intestinali. 

Recenti studi clinici esaminati in rassegna sistematica (Phytotherapy Research 2003) sembrano dimostrare l'attività dell'olio di Nigella sativa in varie condizioni allergiche come la rinite,asma, eczema atopico.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Paprika 
Simbolo della cucina ungherese, la paprika, era diffusa fra i pellerossa; in Europa venne introdotta da Cristoforo Colombo e successivamente venne poi portata in Asia Minore. 

Successivamente i turchi, che la usavano soprattutto come medicina, la introdussero in Ungheria, anche se altre fonti dicono che la paprika è originaria delle Indie. 

La paprika inizialmente veniva usata al posto del pepe: oggi è molto diffusa e si consuma in cucina in base alla varietà, dolce o piccante Possiamo trovare diverse qualità di paprika: 

  • Kulonleges, è molto delicata, macinata fine, dal colore rosso vivo e non piccante.
  • Eros Paprika, dal colore marrone, macinata piuttosto grossa e piccante.
  • Paprica fine, colore chiaro e il suo gusto è dolce.
  • Paprika rosa, il suo gusto è piuttosto pronunciato.
  • Paprika semi-dolce, dal colore rosso vivo, il suo gusto è forte.
  • Paprika dolce, di colore rosso vivo, con gusto aromatico e dolce
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Paprika

La paprika in cucina va usata per dare sapore alle minestre, come ingrediente per salse che accompagnano carne ma anche crostacei, formaggi e verdure. 

La paprika è molto usata in Ungheria: è l’ingrediente base per la preparazione del gulasch, piatto a base di carne stufata, ma è l’ingrediente base anche per piatti a base di lardo e cipolle soffritte. 

La paprika è usata anche in Portogallo e Spagna, come ingrediente principale per molte preparazioni a base di carne e salsicce. 

La paprika ha proprietà toniche, stimola l’apparato digerente e circolatorio ed è antisettica. 

Si dice che una giovane donna, costretta a vivere per molti anni a Buda, nell’harem di un pascià, spiasse, dalla finestra della camera dove era rinchiusa, i contadini mentre coltivavano nei giardini il peperoncino; quando venne liberata insegnò, ai contadini del suo villaggio, a coltivare questa spezia.

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

Credenze e superstizioni sulle spezie 
Aneto 

Nelle Fiandre le giovani spose lo mettevano nelle scarpe prima di salire sull'altare perché era di buon auspicio per una felice vita matrimoniale.

Anice 

In Francia qualche manciata di semi di anice nel cuscino tiene lontani gli incubi...

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

Credenze e superstizioni sulle spezie 
Cannella 

Si dice che i profumi da bruciare aromatizzati alla cannella affievoliscano lo stato di coscienza e di conseguenza favoriscano  la comunicazione coi morti ...

Cadamomo 

Triturare pochi semi e fiutarne la polvere volgendo il pensiero alla persona amata: quest'ultima ricambierà il sentimento amoroso ...

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

Credenze e superstizioni sulle spezie 
Chiodi di garofano 

Bruciarne alcuni serve a purificare l'ambiente e le stanze dei malati, inoltre quelle dove sono state pronunciate parole offensive ...

Coriandolo 

Secondo Plinio bastava porne qualche seme sotto il cucino di un malato prima del sorgere del sole per lenire il mal di testa e far sparire la febbre ...

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

Credenze e superstizioni sulle spezie 
Cumino 

in tutta l'Europa centrale si aggiungevano alcuni semi alla pasta del pane affinché gli spiriti della farina non le impedissero di lievitare ...

Finocchio 

Nel sud della Francia si usava infilarne un po’ nelle serrature la mattina di San Giovanni per proteggere la casa tutto l'anno dalle negatività ...

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

Credenze e superstizioni sulle spezie 
Ginepro 

Al sud della Francia poche bacche poste sotto il cuscino degli anziani avrebbero avuto il potere di rallentare l'invecchiamento cerebrale ...

Peperoncino 

Usati in molti paesi per tradizione come arma di seduttività. In Ungheria venivano incrociati a forma di cuore e appesi sopra il letto per una buona vita coniugale  di fedeltà. In Messico il chili viene bruciato  affinché la persona amata ricambi il sentimento ...

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 

Credenze e superstizioni sulle spezie 
Senape 

Infilata in uno spillo aiuta nelle decisioni importanti ...

Zenzero 

Un po’ di zenzero in polvere nelle tasche attira il denaro ...