Il turista curioso che si trovi a Leivi il
primo di maggio non si imbatterà in cortei di operai o in manifestazioni
sindacalizzate:
incontrerà sì un corteo, oggi
di auto e mezzi di fortuna, infiorati, con in testa la bandiera tricolore
e una buona quarantina di persone, uomini e donne di ogni età e
di ogni tipo, che hanno come distintivo un gran cappello di paglia legato
da un nastro rosso e con fiori.
Sono accompagnati da qualche fisarmonica, da
un piffero e da un paio di ghironde, un antichissimo strumento musicale
a corde della tradizione popolare. Sono i “Maggianti” che percorrono le
vie del paese, dopo la Messa, per tutta la giornata del I° maggio e
sostano davanti alle case (un tempo ad ogni abitazione, oggi in punti programmati,
seguendo un itinerario antico) dove si svolge un piccolo cerimoniale. Il
capo dei maggianti sventolando il tricolore saluta in genovese il padrone
di casa
Viva u padrun de questa bella casa
e tutta a se scignuria
semmu vegnui a canta u mazzu!!
poi tutto il gruppo canta una lunga canzone,
che è un inno alla primavera ed un augurio per la buona stagione
che è arrivata.
Infine il padrone di casa offre da bere e
da mangiare ai maggianti.
Inutile dire che il corteo festoso e beneaugurante
è accolto volentieri nei cortili e nei giardini delle case, che
oggi fanno a gara ad aggiudicarsene una sosta, e inutile dire che a furia
di bicchieri di vino il canto si fa via via meno limpido, gli strumenti
emettono qualche nota ... foresta e il gruppo è sempre più
allegro e colorito.
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